Il bonus 110% è in continua evoluzione. Con il Decreto Semplificazioni
Gli interventi realizzati con l’obiettivo di elimare le barriere elettroniche rientrano negli interventi trainati del superbonus 110. Per questa ragione dovranno essere realizzati con uno dei lavori trainanti previsti dal superbonus 110. I Destinatari dell’agevolazioni sono i soggetti di età superiore ai 65 anni.
In particolare le ultime notizie sul superbonus 110 in materia di semplificazioni riguardano:
gli interventi di eleminazione delle barriere architettoniche
l’estensione dei benefici del superbonus 110 alle categorie catastali B/1, B/2 e D/4
Novità sulla comunicazione di inizio dei lavori (CILA)
Deroga distanze del cappotto termico
Cambio residenza
Le nuove categorie catastali che saranno interessate sono:
svolgano attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali
i membri del Cda non percepiscano alcun compenso o indennità di carica e abbiano un contratto regolarmente registrato di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito.
Cappotto termico. Cosa cambierà?!
Nello specifico il decreto semplificazioni bis recitcosì: “Gli interventi di dimensionamento del cappotto termico e del cordolo sismico non concorrono al conteggio della distanza e dell’altezza, in deroga alle distanze minime riportate all’articolo 873 del codice civile, per gli interventi di cui all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e al presente articolo”.
Un’altra modifica apportata al Superbonus riguarda il Nuovo Modulo CILA
Che consentirà l’avvio dei lavori per i quali non serve più l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile.
La Cila semplificata per il superbonus 110 per cento permetterà di attestare gli estremi del titolo abilitativo di costruzione o del provvedimento di legittimazione dell’immobile. Per gli immobili più vecchi sarà sufficiente attestare che la costruzione è stata ultimata prima del 1° settembre 1967.
La presentazione della Cila semplificata, come stabilito dall’articolo 33 del decreto n. 77/2021, convertito in legge il 28 luglio 2021, permetterà l’avvio dei lavori, per il quale non servirà più l’attestazione dello stato legittimo dell’immobile. Per quanto riguarda gli interventi in edilizia libera basterà una semplice descrizione dell’intervento, senza dover neppure presentare l’agibilità. Nella Cila semplificata per il superbonus 110 per cento, inoltre, sarà sufficiente descrivere in breve sintesi l’intervento da realizzare. Non sarà dunque più necessario l’elaborato progettuale.
Il 19 ottobre è stata pubblicata una circolare che riporta i primi chiarimenti del Dipartimento dei Vigili del fuoco sul decreto
ministeriale del 2 settembre 2021. Piani di emergenza, formazione, addetti antincendio e requisiti dei docenti.
Il DM affronta i seguenti temi:
• disciplina la gestione della sicurezza antincendio (GSA) in esercizio ed in emergenza
• segnala gli obblighi correlati all’informazione e formazione dei lavoratori
• riporta indicazioni per gli addetti al servizio antincendio
• Indica i requisiti del docenti
• affronta i vari aspetti transitori relativi all aggiornamento pregresso.
I corsi verranno erogati dagli enti abilitati ed accreditati tra cui l’ente di Frascati NEWSICURLAV-Pgecoop.
(Www.newsicurlav.it)
Fra le altre novità, le regole sul “Regime transitorio” in attesa dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni del DECRETO CONTROLLI per coloro che già svolgono l’attività di manutentore da almeno 3 anni e l’istituzione di un Osservatorio sulle procedure di qualificazione dei manutentori antincendio, per garantire l’uniforme applicazione del DECRETO a livello nazionale.
Le novità del DL e le parole a riguardo dì Cinzia Frescheri
La Gazzetta dice:
In Gazzetta il DECRETO LEGGE FISCALE, DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2021, n. 146 “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”. (GU Serie Generale n.252 del 21-10-2021), in vigore dal 22 ottobre 2021.
Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (decreto-legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, del Ministro degli affari esteri e del commercio internazionale Luigi Di Maio, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e del Ministro della famiglia e delle pari opportunità Elena Bonetti, ha approvato un decreto legge recante “misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.) il Governo ha introdotto diverse previsioni in materia di controlli e verifiche sulla regolarità delle imprese in materia di lavoro e di salute e sicurezza sul lavoro, anche in modifica del Testo Unico di Sicurezza sul lavoro (D.Lgs. n.81/2008).
Per tanto verranno istituiti nuovi corsi sulla sicurezza sul lavoro dai vari enti abilitati ed accreditati tra cui la Newsicurlav- Pgecoop si Frascati.
Www.newsicurlav.ti
Negli ultimi mesi ci sono stati molti forse anche troppi incidenti nei posti di lavoro per cui si sta preparando un DL adeguato e più restrittivo per quanto riguarda le norme di sicurezza e l’utilizzo dei DPI sui posti di lavoro.
Le morti sul lavoro e le statistiche
Con Cinzia Frascheri
Cinzia Frescheri è una giuslavorista che segue per la CISL le cause di sicurezza sul lavoro. La stessa ha proferito tali parole riguardo alle novità inerenti il nuovo DL sulla sicurezza sul lavoro.
C.F.: “Ci sono molte variabili che vanno a interagire per poi causare un decesso sul lavoro ovviamente, ecco perché bisogna capire quali sono tutte le componenti che hanno determinato quello specifico caso.
C.F.: “Per sua natura il decreto legge ha una vigenza temporalmente determinata. Pertanto, se le disposizioni introdotte si
vorranno rendere permanenti, occorrerà procedere con la conversione in legge, procedimento che, comunque, offre la possibilità di poter intervenire sul testo.
In tal senso, andrà sicuramente colta tale opportunità, ritenendo a mio parere che molte disposizioni introdotte non dovranno in alcun modo essere eliminate, ma Sicuramente dovranno ricevere modifiche rilevanti, frutto del dibattito che gia si e
creato tra i diversi attori in campo e gli esperti della materia, al fine di ricondurre le novità in un perimetro di azioni di sistema
coerente con l’impianto generale e le finalità della normativa vigente e, per quanto riguarda la vigilanza, nel rispetto del modello
duale (oggi ancor più rafforzato dalle novità introdotte), delineato a partire dalla riforma della sanità, e rafforzatosi a seguito.”
Il 13 ottobre scorso la conferenza delle regioni e delle province autonomi ha dato parere favorevole all’adozione del programma Garanzia Occupabilitá dei Lavoratori (GOL) E di riparto della prima quota di risorse, pari ad 880 milioni di Euro del PNRR. L’accordo, sblocca l’attivazione del più importante programma di politiche attive del lavoro. Le prospettive su cui la conferenza al lavorato sono quelle delle politiche del lavoro e della formazione attuale a livello regionale, in coerenza con le caratteristiche ed i fabbisogni del mercato territoriale. Dalla prima trance, la regione Lazio avrà 83,7 milioni di risorse.
Rischia la sospensione dell’attività che non si adegua.
Pene più severe come la sospensione dell’impresa per le attività che non rispetteranno le norme per l’utilizzo dei DPI. L’articolo 15 del decreto legge si approvato dal consiglio dei ministri il 15 ottobre 2021, che arriva in sostituzione dell’articolo 14 del 9 aprile 2008 n 81, ha modificato in più parti il Testo Unico Sulla Sicurezza Sul Lavoro. Dichiarando che quando il 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro è senza comunicazione di assunzione (quindi lavoratori in nero), scatta la sospensione dell’attività produttiva. La sospensione dell’attività verrà disposta dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro anche quando non è stato elaborato il DVR (documento di valutazione dei rischi). La prima sanzione che sarà applicata è quella della sospensione dell’attività.
La conciliazione sindacale è un tentativo di accordare il lavoratore il datore di lavoro mettendo fine a una lite sorta tra loro. I motivi per i quali sorgono queste discordanze di solito sono relative a differenze retributive, contestazioni circa l’inquadramento e le mansioni affidate al dipendente, contestazione circa la legittimità di provvedimenti assunti dal datore di lavoro, ecc.
Come avviene?
Organizzando l’incontro tra le due parti e dei rispettivi avvocati della stessa e nella maggior parte dei casi le reciproche rinunce delle parti vengono trasformate in una transazione economica che viene tradotta poi sul ci. Di. Verbale di conciliazione, il quale è il sottoscritto da tutte le parti intervenute e può acquisire anche un valore di titolo esecutivo.
Esistono più tipi di Conciliazione?
Si 2.
Quella Giudiziale: il tentativo di conciliazione in tribunale;
Quella Amministrativa: presso la si vede del luogo di lavoro.
Qual è il valore verbale di una Conciliazione?
C’è una recentissima sentenza del Tribunale di Roma, la sentenza n.4234 del 2019 che ha di fatto eliminato la validità di un verbale di Conciliazione.
Quali categorie rientrano nella tanga dei lavori isolati?
Guardie Giurate
Operatori Agricoli
Autotrasportatori
Addetti celle frigo
Gruisti/Lavoratori in altezza
Lavoratori in profondità (cave/miniere)
Addetti alle guardie sia notturne, che diurne
Tecnici di pronto intervento per servizi di pubblica utilità (energia elettrica, gas, acqua, ecc.)
Addetti alle pulizie
Addetti al controllo impianti a ciclo continuo
Addetti ai servizi di vigilanza
Addetti al telelavoro
Ma cosa si intende per lavori isolati e lavoratori isolati?
I lavoratori isolati, come detto dalla parola stessa, sono persone tenute a lavorare da sole, senza una sorveglianza diretta e senza la presenza di altri soggetti vicini che possano prestare soccorso immediato in caso di infortunio o incidente.
A tal proposito vige una normativa che ricorda che l’articolo 17, comma uno, lettera a del decreto legislativo 81 del 2008 pone a carico del datore di lavoro l’obbligo di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quindi anche quelli derivanti da particolari condizioni lavorative, come appunto quelli dei lavoratori isolati.
Quali sono i fattori di rischio per un lavoratore isolato?
Impossibilità o limitata capacità, da parte della lavoratore stesso, di allertare i soccorsi all’esterno del luogo di lavoro;
Difficoltà o impossibilità da parte dei soccorsi, se e quando allertati, di accedere all’interno del luogo, dove è necessario l’intervento;
Ulteriore difficoltà ad individuare esattamente, una volta all’interno, il punto intervento in caso di situazioni complesse.
Come può tutelarsi o come può essere tutelato un lavoratore isolato?
Intanto il lavoratore isolato può tutelarsi ed essere tutelato dal proprio datore di lavoro adempiendo a determinati obblighi a carico del lavoratore o del datore di lavoro.
Questi obblighi sono:
Obblighi di carattere generale;
Obblighi relativi al lavoro notturno;
Obblighi relativi al lavoro isolato.
Negli ultimi anni sono stati istituiti dei nuovi DPI, ossia, dispositivi protezione individuale, di tipo elettronico che vengono chiamati dispositivi uomo a terra oppure Man Down.
Cosa sono i Dispositivi Man Down?
La funzionalità “uomo-a-terra” permette di controllare che il dipendente si trovi in una posizione verticale e non orizzontale, garantendo così che la persona da tutelare non sia in una situazione di pericolo. In caso di potenziale incidente/caduta del lavoratore l’applicazione manda alla piattaforma web un allarme che può essere generato in maniera automatica (Funzioni di Controllo Movimento, Controllo Inclinazione) o manuale dal lavoratore premendo un apposito pulsante di segnalazione emergenza. pertanto è sempre un rischio lavorare da soli e quindi la maniera più giusta di potersi tutelare sarebbe lavorare con almeno un compagno di lavoro.
Cos’è? Istituito dal decreto rilancio 34/ 2020, art.88, può contare su una dotazione finanziaria complessiva pari a 730 milioni di euro.
Quali fini persegue? 1. Persegue una duplice finalità ossia incrementare lo sviluppo delle competenze del mercato del lavoro. 2. Incrementare il sostegno alle imprese che adeguano i loro modelli organizzativi/produttivi.
A chi si rivolge? Ad ogni datore di lavoro del settore privato per mutate esigenze lavorative e produttive dell’impresa, ad esempio dovute alle restrizioni imposte dall’epidemia causata dal COVID-19, che entro il 2020 abbia stipulato un accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro. Stabilendo che parte di esso sia dedicata alla realizzazione di appositi percorsi formativi di sviluppo delle competenze dei lavoratori. Tale accordo deve prevedere il numero dei lavoratori dipendenti o in somministrazione coinvolti nell’intervento ed il numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare allo sviluppo delle competenze. Tenendo presente il limite orario massimo di 250 ore per lavoratore. Quando si parla di percorsi formativi si intende corsi di formazione finalizzati allo sviluppo ed all’acquisizione di competenze maggiori, oppure, alla promozione di percorsi di mobilità o ricollocazione.
Chi eroga i corsi di formazione in questione? • Gli enti formativi accreditati a livello nazionale e regionale; • La stessa impresa, se ne ha le competenze;
Quali sono i vantaggi per le imprese? • Il costo aziendale dei lavoratori in formazione è sostenuto dal fondo (contributi erogati da INPS); • Costo “vivo” della formazione: finanziato dagli avvisi di alcuni fondi interprofessionali;
Mentre i vantaggi per i lavoratori? Non subiscono delle contrazioni di retribuzione a differenza di come avviene con altri ammortizzatori sociali (ad esempio la cassa integrazione).
Come effettuare la domanda? La richiesta di finanziamento può essere inoltrata a nome della singola azienda, ma può anche essere cumulativa (ad es. nel caso delle società). La domanda deve essere accompagnata dalla descrizione del progetto cui i lavoratori parteciperanno, includendo: • Il progetto formativo previsto per lo sviluppo delle competenze; • L’ accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro sottoscritto con i sindacati; sarà sufficiente anche la convalida da parte di un singolo sindacato, purché sia quello di rappresentanza maggioritaria internamente all’azienda; • Il numero dei lavoratori coinvolti nei percorsi formativi e le ore dell’orario di lavoro convertite in formazione, entro il limite massimo di 250 ore per ciascun dipendente. La domanda, inoltre, deve essere corredata da un documento che attesti le necessità e gli obiettivi del datore di lavoro in termini di nuove o maggiori competenze, collegate all’introduzione di innovazioni organizzative, tecnologiche, di prodotto, di processo o servizi, oppure da come si intende migliorare l’occupabilità del lavoratore, per renderlo più competitivo nel suo lavoro e promuovere la sua ricollocazione in altri contesti. Le attività per lo sviluppo delle competenze finanziate dal Fondo dovranno concludersi entro 90 giorni dall’approvazione della domanda da parte di Anpal, prorogabile fino a 120 giorni se sono coinvolti anche Fondi interprofessionali. La domanda deve essere presentata dal legale rappresentante dell’azienda, per via cartacea o digitale, tramite gli appositi moduli messi a disposizione sul sito dell’Anpal. Tutte le richieste verranno poi prese in considerazione secondo i criteri cronologici di invio all’Anpal, che deciderà anche gli importi delle sovvenzioni da riconoscere al datore di lavoro, facendo una distinzione tra il costo del percorso formativo e i relativi contributi previdenziali e assistenziali spettanti al dipendente, in modo da erogare il 70% in anticipo e il saldo a formazione conclusa. Le attività formative potranno essere svolte presso tutti gli enti accreditati sia a livello nazionale che regionale, da istituti tecnici e di istruzione secondaria, da centri di formazione per adulti, da università, centri di ricerca e qualsiasi ente che svolga questo tipo di attività. Anche il beneficiario del finanziamento potrà occuparsi della formazione in prima persona, a patto che abbia i requisiti richiesti.
Quando scade il termine per la domanda? Il nuovo termine stabilito per sottoscrivere gli accordi sindacali per poi presentare la richiesta di contributo ad ANPAL è il 30 giugno 2021, tenendo però in considerazione che le iniziative formative, in questo caso, potranno anche aver luogo per tutto il 2021.    
Fondo Nuove Competenze
Domande utili e comuni 1. Quali sono le competenze? 2. A chi è rivolto? 3. Requisiti che occorrono? 4. Quando scade? 5. Quali sono i documenti da produrre? 6. La nostra attività quale sarà?
N. B. ⁃ L’accordo deve specificare il numero di lavoratori coinvolti nei percorsi formativi e le ore dell’orario di lavoro convertite in formazione, entro il limite massimo di 250 ore per ciascun dipendente. ⁃ Entro 90 giorni dall’approvazione dell’istanza da parte dell’ANPAL i datori di lavoro devono concludere i percorsi formativi. Il limite temporale si allunga a 120 giorni se sono coinvolti anche Fondi interprofessionali.
Risposte alle domande 1. Il fondo consente alle aziende di erogare percorsi formativi in modo gratuito e ai dipendenti di non subire tagli alla propria retribuzione, nonostante la diminuzione delle ore lavorative. Sarà lo Stato a coprire i costi delle ore. 2. Ad ogni datore di lavoro del settore privato per mutate esigenze lavorative e produttive dell’impresa, ad esempio dovute alle restrizioni imposte dall’epidemia causata dal COVID-19, 3. l’accordo collettivo conforme a quanto stabilito dall’art. 88, comma 1, del Decreto Legge n. 34/2020, dall’art. 3 (Requisiti dell’accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro) del Decreto di attuazione; – il progetto formativo con le caratteristiche previste dall’art. 5 (Progetto per lo sviluppo delle competenze e soggetti erogatori) del Decreto di attuazione; – l’elenco dei lavoratori coinvolti, con l’indicazione per ognuno di questi del livello contrattuale e del numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare ai percorsi di sviluppo delle competenze, secondo lo schema previsto; – eventuale delega del rappresentante legale corredata da documento di identità del delegante. Per la redazione degli accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro e del progetto per lo sviluppo delle competenze non è definito un format; nell’art. 1 dell’Avviso sono specificati i contenuti.
Il DECRETO-LEGGE 31 maggio 2021, n. 77, chiamato anche Decreto Semplificazioni o Decreto Recovery è arrivato e, dentro, c’è un articolo – il 33 – interamente dedicato al ‘caro’ Superbonus 110%.
SuperEcobonus 110% con semplice CILA. I vantaggi
Cosa cambierà
Nello specifico:
per gli immobili la cui costruzione sia stata completata dopo il 1° settembre 1967, «dovranno essere attestati gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile oggetto d’intervento o del provvedimento che ne ha consentito la legittimazione». Restano quindi esclusi dal beneficio gli abusi totali, sprovvisti del titolo abilitativo originario o di quello che ha sanato l’assenza di un titolo abilitativo originario;
per gli immobili precedenti, «è attestato che la costruzione è stata completata in data antecedente al 1° settembre 1967»;
“la presentazione della CILA non richiede l’attestazione dello stato legittimo di cui all’ articolo 9-bis, comma 1-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380“.
Secondo i tecnici ministeriali:
in questo modo si accelerano gli interventi di efficientamento energetico e antisismico e si eliminano le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (3 mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica);
l’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporta inoltre un risparmio di spesa per adempimenti burocratici stimabile in 110 milioni di euro (da reinvestire in spesa produttiva, ossia in progettazione e realizzazione degli interventi).