IL TITOLO VI

Titolo VI

Lavori abili ed impiantistici sono una parte importante dell’economia italiana. È quindi essenziale che questi lavori siano regolati da leggi e norme adeguate. La legge Titolo IV, relativa alla tutela del lavoro, è una legge che si applica a tutti i settori lavorativi, compresi quelli abili ed impiantistici.

Questa legge ha come obiettivo primario quello di fornire protezione ai lavoratori e di garantire che vengano rispettati i diritti legali dei li. La legge prevede diversi aspetti, tra cui: norme sulla sicurezza sul lavoro, sulla formazione professionale, sull’orario di lavoro, sulla retribuzione, sulla disoccupazione e sulla mobilità professionale.

Inoltre, la legge impone ai datori di lavoro l’obbligo di informare i lavoratori sui loro diritti legali e di assicurarsi che i lavoratori ricevano le tutele previste per legge. I datori di lavoro devono anche rispettare determinate norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, come la previsione di adeguati dispositivi di protezione individuale per i lavoratori.

La legge Titolo IV è riconosciuta come una delle più importanti leggi in materia di tutela del lavoro in Italia. Si tratta di una legge complessa e articolata che ha come obiettivo principale quello di tutelare i diritti e le garanzie dei lavoratori, fornendo un quadro di riferimento chiaro e preciso. Essa è fondamentale per garantire che i lavoratori abili ed impiantistici siano adeguatamente protetti e che il loro lavoro sia svolto in condizioni eque e sicure.

Articolo scritto da Linda Sannino

RESPONSABILITÀ SUI LAVORATORI NON FORMATI

Il diritto del lavoro in Italia prevede che le aziende abbiano una grande responsabilità nei confronti dei propri dipendenti. Un’azienda deve assicurarsi che i propri dipendenti siano sufficientemente formati e addestrati in modo da operare in sicurezza. Se un lavoratore non è formato ed è coinvolto in un infortunio, l’azienda può essere ritenuta responsabile.

In caso di infortunio, la responsabilità può ricadere sulla mancata formazione o addestramento del lavoratore. Se l’azienda ha fornito l’addestramento necessario, ma il lavoratore non l’ha seguito o ha ignorato le istruzioni, allora la responsabilità ricadrà direttamente sul lavoratore.

Inoltre, le aziende sono tenute a mantenere un ambiente di lavoro sicuro e protetto e a garantire che tutti i dispositivi di sicurezza siano in uso e funzionanti. Se un lavoratore viene ferito a causa di una mancanza di sicurezza, allora l’azienda può essere chiamata a rispondere del suo mancato adempimento.

In ultima analisi, quando si tratta di responsabilità per un infortunio di un lavoratore non formato, le aziende devono assicurarsi che i loro dipendenti siano adeguatamente formati e addestrati per lavorare in sicurezza. Inoltre, devono garantire che l’ambiente di lavoro sia sicuro e che tutti i dispositivi di sicurezza necessari siano in uso e funzionanti. Se queste misure non vengono rispettate, la responsabilità ricadrà sull’azienda.

Articolo scritto da Linda Sannino

Testo unico sulla sicurezza sul lavoro

Testo Unico Sicurezza sul Lavoro – Aggiornamento al Gennaio 2023

Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, noto anche come TUSL, è la legge italiana che stabilisce gli obblighi e le responsabilità dei datori di lavoro nei confronti dei loro dipendenti. Il Testo Unico è stato aggiornato nel febbraio 2021, con l’obiettivo di adeguare le norme di sicurezza alle più recenti tecnologie e alle mutate condizioni sociali. 

L’aggiornamento del TUSL al gennaio 2023 ha introdotto nuove misure volte a migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonché l’efficienza e la produttività. 

In particolare, l’aggiornamento ha introdotto una serie di disposizioni finalizzate a proteggere i lavoratori da infortuni e malattie professionali, nonché ad aumentare le tutele in caso di licenziamento. Sono state introdotte anche disposizioni per aumentare il benessere dei lavoratori, tra cui: 

– l’obbligo di fornire agli impiegati un ambiente di lavoro confortevole ed ergonomico; 

– l’obbligo di prevenire e controllare i rischi di infortunio o malattia professionale; 

– l’obbligo di garantire il diritto di riposo giornaliero e settimanale per tutti i lavoratori; 

– l’obbligo di informare i lavoratori sui rischi legati all’esposizione a agenti chimici, fisici e biologici; 

– l’obbligo di fornire ai lavoratori un’adeguata formazione sulla sicurezza e sui rischi connessi al lavoro. 

Inoltre, l’aggiornamento del TUSL ha introdotto nuove misure volte a migliorare la qualità del lavoro, tra cui: 

– l’obbligo di fornire ai lavoratori un’adeguata formazione professionale; 

– l’obbligo di garantire ai lavoratori un’adeguata retribuzione e gli opportuni sostegni economici; 

– l’obbligo di garantire ai lavoratori una adeguata tutela previdenziale; 

– l’obbligo di garantire ai lavoratori un’adeguata tutela dei diritti in materia di salute e sicurezza; 

– l’obbligo di garantire ai lavoratori un’adeguata tutela dei diritti in materia di parità di trattamento. 


L’aggiornamento del TUSL al gennaio 2023 rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori. Si tratta di una misura volta a garantire maggiore sicurezza e benessere ai lavoratori, nonché maggiore efficienza e produttività alle aziende.

Art Scritto da Linda Sannino

Il sigillo di certificazione del GDPR

L’approvazione del primo sigillo europeo di certificazione di conformità al GDPR

La settimana scorsa, la Commissione europea ha dato il via libera all’EuroPriSe, il primo sigillo europeo di certificazione della conformità al GDPR (General Data Protection Regulation). Con l’approvazione di EuroPriSe, la Commissione europea ha fornito una piattaforma importante per la protezione dei dati personali dei cittadini europei.

Il GDPR è un regolamento che stabilisce le regole su come le aziende e le organizzazioni possono raccogliere, conservare, elaborare e condividere i dati personali dei cittadini europei. Il regolamento è stato adottato dalla Commissione europea nel 2018 e ha lo scopo di affrontare la crescente preoccupazione dei cittadini in merito alla protezione dei loro dati personali.

Con l’adozione di EuroPriSe, le aziende europee potranno dimostrare la loro conformità al GDPR attraverso l’ottenimento di un certificato di conformità. In questo modo, la Commissione europea garantirà che le aziende europee rispettino pienamente tutti gli standard di protezione dei dati stabiliti dal GDPR.

Grazie a EuroPriSe, i consumatori avranno maggiore fiducia nell’utilizzo dei servizi offerti da aziende europee, poiché potranno essere certi che tali organizzazioni stanno agendo in modo responsabile e rispettando le norme imposte dal GDPR.

Inoltre, EuroPriSe aiuterà le aziende europee a ottenere una maggiore trasparenza, in modo che i loro clienti possano essere consapevoli dei dati personali che vengono raccolti e utilizzati. Ciò contribuirà anche a ridurre il rischio di frodi e abusi da parte di terze parti.

L’approvazione di EuroPriSe è solo l’ultimo passo nella direzione della protezione dei dati personali dei cittadini europei. La Commissione europea ha in programma di introdurre ulteriori misure nel prossimo futuro, compresa la revisione periodica dei requisiti.

Con l’approvazione di EuroPriSe, la Commissione europea ha dimostrato di prendere molto seriamente la protezione dei dati personali dei cittadini europei. Questo sigillo di certificazione rappresenta un importante passo avanti verso la creazione di un ambiente digitale più sicuro per tutti.

Articolo scritto da Linda Sannino

Legge 13/13 Certificazioni formative

L. 13/13

DEFINIZIONE 

Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell’articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92.

Cosa stabilisce il Dlgs 13 2013?

La norma definisce le regole generali per l’individuazione e il riconoscimento delle competenze secondo parametri unificati che permettono di valutare in modo omogeneo il livello di conoscenza relativo ad ogni tipo di apprendimento: formale, non formale e informale.28 feb 2013. 

Scrivere un articolo sulla legge 13/13 certificazioni formative può essere una sfida interessante. La legge 13/13 ha un impatto significativo sull’istruzione in Italia, fornendo una base giuridica per le certificazioni formative. La legge prevede che le certificazioni formative siano rilasciate da istituzioni autorizzate, definite come enti di formazione professionale (EFP). 

Gli EFP devono rispettare i requisiti previsti dalla legge 13/13 per garantire che le certificazioni formative siano riconosciute a livello nazionale. La legge ha anche stabilito dei criteri minimi specifici, che riconoscono e premiano l’eccellenza nella formazione professionale. Ad esempio, gli studenti che soddisfano i requisiti di qualifica previsti dalla legge ricevono un certificato che attesta il loro livello di conoscenze e competenze. 

Inoltre, la legge stabilisce anche le regole riguardanti l’accreditamento degli EFP. Gli EFP devono essere accreditati presso un ente di certificazione nazionale o estero. Inoltre, gli EFP devono essere in grado di dimostrare che rispettano i criteri stabiliti dalla legge 13/13. 

Infine, la legge 13/13 prevede anche dei requisiti di qualità per gli EFP. Ad esempio, gli EFP devono garantire che i corsi di formazione siano aggiornati in modo da riflettere le più recenti innovazioni nell’istruzione e nella formazione professionale. Inoltre, gli EFP devono anche rispettare altri standard di qualità, come ad esempio l’accessibilità al materiale didattico e alle informazioni relative alla formazione. 

In sintesi, la legge 13/13 definisce le regole per le certificazioni formative in Italia, fornendo una struttura chiara e precisa per la certificazione dei professionisti. La legge è stata fondamentale per migliorare la qualità dell’istruzione in Italia, assicurando che i professionisti abbiano la possibilità di acquisire le competenze e le conoscenze di cui hanno bisogno per progredire nella loro carriera.

Articolo scritto da Linda Sannino

Reddito di cittadinanza 2023

Il concetto di reddito di base universale (UBI) per tutti i cittadini del mondo sta guadagnando terreno come modo per combattere la povertà e la disuguaglianza. Nel 2021, un certo numero di paesi sta già esplorando la possibilità di attuare un UBI, tra cui Finlandia, Francia e India. E ora, i Paesi Bassi si stanno unendo ai ranghi delle nazioni dando uno sguardo serio al concetto – con un piano per introdurre una forma di reddito di base nel 2023.

I dettagli esatti sul programma pilota UBI per i Paesi Bassi non sono ancora noti. Ma ci si aspetta che il governo fornisca uno stipendio annuale di diverse migliaia di euro ai cittadini, indipendentemente dal loro reddito o status occupazionale. Questo vedrebbe gli olandesi diventare i primi cittadini al mondo a godere di un reddito di base universale.

I potenziali impatti di tale politica sono significativi. Potrebbe fornire un cuscinetto monetario extra a coloro che vivono in povertà, consentendo loro di permettersi meglio l’alloggio e altre necessità.

SUPERBONUS 110%

LE ULTIME NOTIZIE

L’EMENDAMENTO SBLOCCA I CREDITI
PREMESSA ED ATTI LEGALI E BUROCRATICI
Riferimenti Normativi:
DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34 convertito con modificazioni dalla L. 17 luglio
2020, n. 77
decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (decreto agosto) convertito con modificazioni dalla L.
13 ottobre 2020, n. 126
Legge di bilancio 2021 LEGGE 30 dicembre 2020, n. 178
DECRETO-LEGGE 6 maggio 2021, n. 59 convertito con modificazioni dalla L. 1 luglio 2021, n.
101
DECRETO-LEGGE 31 maggio 2021, n. 77 (decreto semplificazioni) convertito con
modificazioni dalla L. 29 luglio 2021, n. 108
DECRETO-LEGGE 11 novembre 2021, n. 157 (decreto antifrodi in vigore tra il 12 novembre
ed il 31 dicembre) ABROGATO
Legge di bilancio 2022 LEGGE 30 dicembre 2021, n. 234
DECRETO-LEGGE 27 gennaio 2022, n. 4 sostegni-ter – convertito in LEGGE 28 marzo 2022,
n. 25
DECRETO-LEGGE 25 febbraio 2022, n. 13 (correttivo al DL 4/2022) ABROGATO
DECRETO-LEGGE1 marzo 2022, n. 17 – convertito in LEGGE 27 aprile 2022, n. 34 (art.
9-art.28 comma 5-bis – art. 29-bis – art. 29-ter
DECRETO-LEGGE 17 maggio 2022, n. 50 (Decreto Aiuti) – convertito in LEGGE 15 luglio
2022, n. 91
«alle banche, ovvero alle società appartenenti ad un gruppo
bancario iscritto all’albo di cui all’articolo 64 del decreto
legislativo 1° settembre 1993, n. 385, è sempre consentita
la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori a
utenti, come definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera a)
del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 set-
tembre 2005, n. 206, che abbiano stipulato un contratto di
conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca
capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione»;
(-bis. Le disposizioni di cui al comma 1, lettera b), numeri 1) e 2), si applicano anche alle cessioni o agli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle entrate prima della data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, fermo restando il limite massimo delle cessioni di cui all’articolo 121, comma 1, lettere a) e b)) del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.
Le disposizioni di cui all’articolo 14, comma 1, lettera b), si applicano alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio 2022.
IN PAROLE POVERE
Secondo le ultime novità, dopo la proroga di cessione del credito e sconto in fattura per gli altri bonus casa, viene però confermata la proroga del superbonus 110 per gli edifici unifamiliari al 31 dicembre 2022 con un tetto Isee di 25mila euro.

Articolo scritto da 𝐿𝑖𝑛𝑑𝑎 𝑆𝑎𝑛𝑛𝑖𝑛𝑜

NUOVI AGGIORNAMENTI INPS DATATI LUGLIO 2022

TUTTE LE NOVITA’

Stato INPS 2022

Tutto ciò che c’è da sapere

  1. La prima novità, riguarda il pagamento degli arretrati assegno unico e per coloro che non lo hanno ricevuto a giugno e visualizzano la data 11 luglio sul fascicolo;
  2. La seconda, riguarda i pagamenti dell’assegno Unico, in particolare per coloro che compilato il modulo RDC-COM/AU a giugno che visualizzerà 16 luglio;
  3. La terza novità ci annuncia che tra il 14-30 luglio, dovrebbero arrivare le prossime date di pagamento AU riferiti a luglio, per tutte le famiglie che non ricevono il reddito di cittadinanza;
  4. Tra il 27-30 luglio, sull’assegno unico RDC, dobbiamo aspettaci L’integrazione sulla cosiddetta ricarica ordinaria del reddito di cittadinanza ed il pagamento mensile;
  5. Rimanendo collegati al Reddito di cittadinanza, dal 15 luglio ci saranno cambiamenti, per chi attende il pagamento per la prima volta o dopo il rinnovo, se fatti in una data compresa tra Il 27 ed il 31 di luglio;
  6. Per quanto riguarda la novità sulla Social Card, ritorna il pagamento bimestrale di 80 euro, per un totale di 480 euro all’anno. Pur non essendoci una data ufficiale, ma entro i primi 15 giorni del mese si elargiranno ai beneficiari, buona parte dei pagamenti. N.B. In questo caso la data del pagamento può cambiare da persona a persona;
  7. Cambia anche la data di pagamento della NASPI. Ossia, varierà dall’8-16 luglio. Ma le date saranno riportate sul fascicolo previdenziale;
  8. Per quanto concerne pensioni, se ritirate in contanti saranno disponibili dal 1 del mese, altrimenti lo saranno intorno al 6-7 del mese. È importante informarsi, in questi casi, presso gli uffici postali che daranno i turni regolandosi in base alle iniziali dei pensionati, come accadeva durante il picco dell’emergenza Covid, per evitare la troppa affluenza per il ritiro della pensione;
  9. Un’altra novità importante riguarda il bonus 200 euro sul ROC e sullo stipendio dal 27-30 luglio;
  10. Verranno comunicate a giorni anche Le date per il ritiro del bonus terzo figlio;

Articolo scritto da 𝐿𝑖𝑛𝑑𝑎 𝑆𝑎𝑛𝑛𝑖𝑛𝑜

Superbonus 110

Ultimissime notizie

Superbonus 110. 

È finita?

Il Superbonus non è più applicabile?

Per i privati o le abitazioni lo scenario previsto per ora è il seguente. 

Dall’ultimo report ENEA al 31 maggio 2022 le asseverazioni apportate prevedono una detrazione a fine lavori, superiori alla somma stanziata dal governo per il Superbonus, 33,7 miliardi a fronte dei 33,3 previsti

Questa notizia emessa sul sito ufficiale dell’Enea ha allarmato tutti i richiedenti del Superbonus e gli aderenti all’iniziativa. 

Ma è davvero così allarmante?

In realtà i report Enea riguardano solo gli interventi Super Eco Bonus è solo delle asseverazioni già trasmesse: 

  1. Non comprendendo , per cui, tutti quei lavori per i quali le asseverazioni non sono ancora state trasmesse o quel lavori che stanno iniziando ora. 
  2. Non prendono in considerazione il Sisma Bonus. 

Ovviamente si spera che tutto riesca a tornare nella norma. 

Per quanto riguarda le imprese

Da qualche mese, gli imprenditori sì sono dovuti confrontare con delle grandi difficoltà relative al fatto che le banche, nonostante gli imprenditori avessero già versato una somma per l’inizio dei lavori, hanno iniziato a non ricevere più i crediti, in quanto il governo Draghi ha posto vari, troppi limiti, tali da bloccare le procedure bancarie e burocratiche. 

Vero è che negli ultimi mesi vi è una grande incertezza sul futuro del Superbonus, tra l’esaurimento delle risorse stanziate dal governo e il presidente del Consiglio Draghi che non ha mai gradito particolarmente la misura così come è costruita al momento. 

Tuttavia, il problema sarà capire cosa succederà ai cittadini e le imprese che hanno già iniziato lavori edili senza però completarli e a chi ha già fatto richiesta per ottenere i fondI. 

Ciò che tutti vogliamo sapere, è succede adesso a chi ha già richiesto i fondi per effettuare lavori edili nell’ambito del Superbonus. 

lo sforamento dei fondi non dovrebbe essere un problema in questa fase, almeno per la prosecuzione delle attività già in corso spiega in una intervista al Corriere della Sera commercialista Christian Dominici

“Il credito arrivato nelle casse delle banche, è del tutto esegibile e lo sarà per tutti i crediti ceduti prima di uno stop formale a nuovi fondi”. 

Ma la nota dolente dice Dominici non tarda ad arrivare, “Tuttavia, a partire dal 1° luglio 2022, i crediti per i consumatori finali saranno “svalutati”, col risultato che chi cede ad esempio un credito da 100 euro se ne vedrà rimborsare meno di 90”. 

La motivazione, continua Dominici, “è presente nel fatto che, gli operatori sul mercato sono tenuti a rispettare un cosiddetto “vincolo di compensazione” che li obbliga ad avere crediti fiscali, come quelli edilizi, non superiori al livello di imposte e contributi versati dalla propria banca”.

Non ci resta che sperare che migliori la situazione è che si possa continuare ad usufruire del Superbonus, ma con parsimonia. 

A tal proposito, voglio concludere il mio articolo con le sagge parole dette giorni fa da Federico Freni sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze nel governo Draghi, nominato dal Consiglio dei Ministri il 23 settembre, in un’intervista a Il Messaggero, in cui egli stesso sottolinea come “quello dei crediti fiscali nell’edilizia è un tema che sta assumendo dimensioni preoccupanti”. Per questo, secondo Freni, sarebbe “necessario un intervento definitivo che consenta di superare una volta per tutte le criticità registrate dalle imprese e, al contempo, di evitare i fenomeni elusivi che hanno caratterizzato il passato”

Articolo scritto da Linda Sannino

I CONFINI DEL FUTURO “LA DIGITALIZZAZIONE”

”Ormai da diversi anni si sta sempre più affermando il fenomeno della “Digitalizzazione”. Ma come è entrata e come nel futuro entrerà sempre di più nella nostra vita questo fenomeno. Già oggi gran parte delle attività della Pubblica Amministrazione passano attraverso procedure telematiche: certificazioni, appuntamenti sanitari, pratiche fiscali e attività di formazione, sono solo alcuni dei servizi che vengono erogati attraverso internet. Per non parlare poi delle attività che tutti Noi sviluppiamo sui social. Le conoscenze digitali sono ormai indispensabili per entrare nel mondo del lavoro.Una corretta conoscenza del mondo informatico e telematico è indispensabile per utilizzare tutta la potenzialità di questi nuovi strumenti.EIPASS è quella certificazione che ti permette di sfruttare al massimo questi nuovi strumenti.Ma andiamo nello specifico e conosciamo bene chi è Eipass e di cosa si occupa.Chi è Eipass?Il significato dell’acronimo EIPASS è European Informatics Passport, ovvero Passaporto Europeo Informatico. Una certificazione informatica che attesta le competenze digitali di un soggetto. La certificazione EIPASS è conforme agli standard e alle procedure comunitarie, sia per quanto riguarda la definizione del programma, che per quanto concerne l’organizzazione, le sedi e l’erogazione degli esami.A cosa serve?Avere una certificazione Eipass vuoi dire avere acquisito le competenze nell’ambito delle ICT ovvero delle information and communication technology (comunicazioni e tecnologia).La certificazione Eipass, conferisce punteggio valutabile tanto per i concorsi pubblici quanto per l’inserimento in graduatoria. Tali punteggi vengono riconosciuti anche da alcuni ordini professionali che li considerano validi per il conseguimento di Crediti Formativi Professionali.Come fare per prendere una certificazione Eipass?La Certificazione Eipass si ottiene sostenendo un esame specifico su temi informatici, presso un Ei-center territoriale. L’ Ei-Center di Frascati è in Via Etiopia n. 15. Puoi richiedere una Ei-Card personale che ti permetterà di fare l’esame in presenza o in on-line. Per le persone che hanno necessità di approfondire le conoscenze informatiche potranno richiedere all’ EI-Center di Frascati (info@pgecoop.it oppure 3271052194)tutti i corsi e-learning per completare le proprie conoscenze e preparare il loro esame.